Il vero pericolo è il pareggio di bilancio, altro che fascismo
Nel 2011 con l'ascesa di Mario Monti, fortemente voluto dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dai mercati, dal Sole 24 Ore (fate presto ndr), da Confindustria, da UE, si avviò il processo verso il pareggio di bilancio con la ratifica del MES, del patto di stabilità e infine l'inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione.
Nessuna forza politica, esclusa qualche nicchia antisistema, compreso il finto rivoluzionario Movimento 5 Stelle ne ha parlato. A dire il vero ne ha parlato una minoranza della Lega (Borghi, Bagnai, Rinaldi).
In parole povere significa una riduzione della spesa pubblica, e porterebbe a un avanzo primario monstre di 60 miliardi.
Il pareggio di bilancio verrà raggiunto gradualmente:
Nel 2018 2.4%
Nel 2019 2%
Nel 2020 1,6% (previsto poi sappiamo cosa è successo)
Nel 2024 quando tornerà dovrebbe scalare all'1,2% del PIL ovvero 20 miliardi e porterebbe un avanzoprimario di 40 miliardi.
Piuttosto che inseguire lo spettro del fascismo, con la stessa foga e verve antifascista si dovrebbe essere contro questo scempio macroeconomico,
Ma l'antifascismo è il primo sintomo di gatekeeping ed allineamento al sistema, un'ottima distrazione di massa, infatti gli antifascisti non sono anti-UE o anti-liberisti con la stessa foga in cui sono contro un regime di 80 anni fa.
Vedono fascisti ovunque, sono preoccupati per l'Italia ma per il motivo sbagliato.
Non c'è nessun pericolo fascista, la Meloni non lo è, troppo liberista ed europeista per esserlo.
Sveglia!
Commenti
Posta un commento